In memoria di Gianfranco Dalla Barba

È improvvisamente mancato il 21 novembre l’amico e collega Gianfranco Dalla Barba.

Unendoci al dolare dei familiari, lo ricordiamo con le parole del Prof. Gianfranco Denes:

Molti hanno ricordato l’attività a livello mondiale di Gianfranco nello sport e ne ripiangono la scomparsa.

Un gruppo più ristretto, ma a suo modo altrettanto importante, ricorda con dolore ed affetto il ruolo che Gianfranco ha avuto nel campo delle neuroscienze. Per comprendere la sua figura di scienziato è essenziale ricordare a grandi linee il suo percorso personale. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Neurologia a Padova, ha iniziato a frequentare il minuscolo laboratorio di Neuropsicologia della Clinica Neurologica, dove operavano medici e psicologi, formando così uno dei primi gruppi interdisciplinari italiani dedicati allo studio della natura dei deficit cognitivi conseguenti ad una lesione cerebrale.

A Padova Dalla Barba iniziò ad occuparsi di deficit di memoria conseguenti a danno cerebrale, analizzando sia i sintomi negativi i (amnesie) che quelli positivi, false risposte o bugie in buona fede (confabulazioni). Ma ben presto Gianfranco si rese conto che per comprendere meglio l’essenza della memoria, occorreva inserire la coscienza o il vissuto della memoria e lasciò Padova, per approdare a Parigi, in rue d Alèsia, nel mitico laboratorio fondato da Henri Hécaen e al tempo diretto da Francois Boller.

A Parigi, si accosta alla fenomenologia di Hussler e Merleau Ponty e realizza che l’atto del ricordare non consiste nella semplice rievocazione di un episodio passato, ma nella consapevolezza di averlo vissuto, in un tempo ed uno spazio specifico. In breve diventò uno dei massimi esperti nel campo delle amnesie e false memorie, ed il recentissimo volume Cosa è la Memoria, pubblicato dal Pensiero Scientifico, lo testimonia.

Gianfranco non dimentica tuttavia si essere un accademico e per molti anni ricopre la carica di Professore Associato di Neuropsicologia a Trieste collaborando con i colleghi italiani e stranieri ed educando tanti giovani al gusto della ricerca.

Il suo contributo è stato fra i più innovativi ed originali nel campo della memoria normale e degradata dal danno cerebrale.

Molti di noi sentiranno con affetto e dolore la sua mancanza

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